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termine che nasce da un interesse personale, da un profondo pensiero interiore o da un evento particolarmente toccante. Questo appare evidente nelle fotografie ambientate nella foresta camerunense: si trovava lì per illustrare la vita dei rifugiati dell’Africa centrale, ma è stato poi attratto dallo sfruttamento massivo della foresta per fini commerciali e ha perciò trascorso tre mesi a fianco delle popolazioni indigene che gli hanno aperto le porte della foresta, supportandolo nel suo lavoro di reportage (nella foto). “Per me la fotografia è un linguaggio visivo e un modo personale per esprimere emozioni e rappresentare le persone, l’ambiente e gli avvenimenti – afferma D’Amato – Per questo, il fotografo ri-rappresenta la realtà secondo il proprio linguaggio”.
Link: http://www.alfredodamato.com/Luigi Baldelli è un fotoreporter noto per l’attenzione e la sensibilità a tematiche sociali. Dalla condizione dei rifugiati alla siccità in Africa, dalla guerra in Afghanistan al Movimento Sem Terra in Brasile, dal dramma dell’epidemia di ebola in Sierra Leone (nella foto) fino ai narcos in Messico al centro dei suoi reportage Baldelli mette sempre l’uomo. “Umanità, rispetto e verità”, così sintetizza il senso del proprio lavoro. “La fotografia non mi offre risposte ma suscita riflessioni e interrogativi”.
Link: http://luigibaldelli.photos/
Alessandro Grassani interpreta attraverso i propri scatti la faticosa sopravvivenza di una umanità lontana dai riflettori. “Questa è la mia aspirazione personale: lasciare la mia testimonianza nella costante ricerca di quella perfetta combinazione tra bellezza e verità che chiamiamo arte", racconta. Fra i suoi più recenti progetti “Unexpected loneliness” (nella foto), (2015), riflessione sulla solitudine in cui vivono gli abitanti della sua città, Milano, e “Postcards from the Alps”, tutt’ora in corso, in cui documenta il cambiamento del paesaggio alpino per effetto della crisi degli sport invernali e del riscaldamento globale.
Link: www.alessandrograssani.com
Amedeo Novelli, fondatore e direttore di Witness Journal, in campo fotografico è impegnato in numerose attività, dalla partecipazione a progetti di formazione sociale a collaborazioni con importanti brand internazionali. “Tutto ciò che riguarda l'uomo mi interessa, dalle sue emozioni al rapporto con l'ambiente” – precisa – “Se fossi costretto a dare una definizione della mia fotografia, userei probabilmente il termine sociale, anche se in un senso molto ampio”. Uno dei suoi ultimi lavori si intitola, infatti, “Metropolitan Solitude “ (nella foto) ed è scandito da volti anonimi e architetture urbane. Link: http://www.amedeonovelli.com/
Il programma Sony Global Imaging Ambassadors è ideato in collaborazione con l’organizzazione internazionale World Photography Organisation (WPO), nota in particolare per organizzare, oltre a numerosi eventi e attività legati al mondo della fotografia, i Sony World Photography Awards, la più grande competizione fotografica la mondo.
Informazioni biografiche
Luigi Baldelli ha documentato i più importanti eventi internazionali a partire dal 1989 (la fine dei regimi totalitari nell’Europa dell’Est, la rivoluzione in Romania, il Libano, la Guerra del Golfo, la guerra nell’ex Jugoslavia, la crisi dell’Albania, la guerra civile in Afghanistan, le situazioni sociali e politiche nei paesi del Medio Oriente, le guerre e le carestie in Africa). Nel 1995 inizia a collaborare con Ettore Mo, inviato speciale del Corriere della Sera, realizzando più di 150 fotoreportage in Afghanistan, India, Medio ed Estremo Oriente, Europa dell’Est, Africa, ex Unione Sovietica, America Latina. I suoi fotoreportage sono stati pubblicati dai maggiori quotidiani italiani e stranieri (Time, Newsweek, Sette del Corriere della Sera, The Guardian, Panorama, Blanco e Negro, D di Repubblica, Indipendent, Io donna, Der Spiegel, Epoca, Il Venerdì di Repubblica) e le fotografie esposte in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.
Alfredo D’Amato, classe 1977, ha studiato Arte, Media e Design al London College of Printing e in seguito si è laureato presso l'Università del Galles (Newport, UK). Lavora principalmente su progetti a lungo termine in Europa occidentale e orientale, Africa e Sud America, con un interesse particolare per i paesi di lingua portoghese, dove si interessa delle interrelazioni fra le origini africane e l’influenza occidentale. I suoi scatti sono stati pubblicati da molti giornali e riviste internazionali, ha lavorato con diverse organizzazioni non governative, tra cui l'UNHCR e UNICEF; ha vinto prestigiosi premi come l’Observer Hodge Award. Nel 2010 pubblica “Cocalari” (Edizioni Postcart), la sua prima monografia fotografica. Attualmente sta lavorando ad un nuovo progetto in paesi lusofoni dell'Africa e del Brasile. La sua opera è parte della collezione permanente del George Eastman House Museum a Rochester, New York.
Alessandro Grassani, nato nel 1977, ha lavorato in oltre trenta Paesi per raccontare importanti eventi della storia contemporanea. I suoi lavori sono premiati, esposti e riconosciuti a livello internazionale. Lavora, tra gli altri, con il The New York Times e L’Espresso e collabora con ONG e organizzazioni come Medici del mondo e OIM, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Ha vinto numerosi premi tra cui Sony World Photography Awards 2012, Days Japan International Fotogiornalismo Awards, Premio Fotografia Umanitaria Luis Valtueña e Premio Internazionale Luchetta. Le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo, alle Nazioni Unite, al Museo dell'Immigrazione del Palais de la Porte Dorée di Parigi, alla Royal Geographical Society di Londra e al Centro for Climate Governance di Venezia.
Amedeo Novelli, classe 1970, genovese di nascita, inizia la sua carriera come giornalista nel 1993, prima come freelance, poi ricoprendo diversi ruoli all'interno delle redazioni fino a diventare direttore responsabile. Nel 2007 torna del tutto al suo primo amore, la fotografia, che coniuga con la lunga esperienza giornalistica all'interno dei progetti online FotoUp e Witness Journal. La sua attività fotografica si divide da sempre tra servizi editoriali e progetti di comunicazione corporate. Lo scorso anno ha realizzato per la redazione di Expo il progetto Expo People, oltre 160 tra interviste e ritratti pubblicati sul magazine ufficiale dell'Esposizione universale. Insieme ad altri 7 fotografi ha recentemente partecipato al progetto Express Your Art curato dalla redazione della rivista EyesOpen, che sarà in mostra al MuMac dal 30 maggio prossimo.
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