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Alla scoperta dell'universo nascosto degli insetti con l'α7R II

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Frankie_F
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3.716 Visualizzazioni
 

 

Autore: Sony Europa

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Recentemente abbiamo annunciato l'uscita di α7R II di Sony, una straordinaria fotocamera che, senza ombra di dubbio, rappresenta la nostra offerta migliore per quanto riguarda la famiglia α. Ma invece di festeggiare in grande, abbiamo fatto l'opposto, mettendola alla prova in uno studio fotografico gremito di insetti.

Una delle caratteristiche più sorprendenti della fotocamera α7R II è il suo sensore full-frame da 42,4 megapixel, che la rende perfetta per catturare un livello di dettagli straordinario. Consapevoli di ciò, abbiamo voluto farla testare dal fotografo Mikael Buck, che ha deciso di provarne le funzionalità avanzate per studiare da vicino alcuni degli insetti più comuni che ci circondano.

"Si tratta di insetti che possono essere visti a casa", racconta Mikael. "Abbiamo scelto un onisco, un ragno, un dermattero, una coccinella e una crisopa verde. Questi insetti all'apparenza normali dimostrano caratteristiche straordinarie quando li si osserva da vicino. Non ci rendiamo conto che intorno a noi c'è un mondo in scala ridotta che non conosciamo."

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Per gli scatti, Mikael ha utilizzato la fotocamera α7R II insieme all'obiettivo macro SEL90M28G di Sony, oltre che ad alcune ghiere di estensione e a un filtro macro posizionato davanti all'obiettivo, in modo da poter osservare ogni insetto ancora più da vicino.

Mikael descrive così il suo approccio: "Ho adottato una tecnica che esula leggermente dalla macrofotografia, ma che non può essere definita nemmeno come microfotografia: è una sorta di incontro tra le due. Non volevo fare troppa strada né utilizzare una grande quantità di attrezzature, perché mi piace l'idea di adoperare apparecchiature che la gente può procurarsi in modo semplice.

Per fotografare soggetti di dimensioni tanto ridotte, di solito è necessario sacrificare la profondità di campo, ma Mikael ha ovviato a questo problema adottando in fase di post-produzione un processo chiamato "stacking". "Consiste nell'utilizzare una micro piastra di posizionamento sul cavalletto, che modifica la messa a fuoco con una precisione decisamente maggiore e con incrementi più piccoli rispetto alla ghiera di messa a fuoco posta sull'obiettivo della fotocamera. Basta spostare la fotocamera leggermente e scattare foto a ripetizione - alcuni ne scattano centinaia, mentre io in questo caso ne ho realizzate in media 30 - avvicinandosi un po' di più all'insetto ogni volta che si sposta la fotocamera. In un secondo tempo, è possibile unire gli scatti su un computer mediante apposito software, in modo da vedere maggiori dettagli dell'insetto di quanto non sia normalmente possibile."

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I vantaggi di questa tecnica sono immediatamente visibili. La foto nella sua interezza risulta perfettamente nitida e a fuoco, mentre il fatto di avvicinarsi così tanto agli insetti dona agli scatti una qualità quasi aliena.

L'α7R II ha svolto un ruolo fondamentale nell'offrire a Mikael il livello di qualità e dettagli che desiderava. "Quando si usa la tecnica dello stacking non è possibile sfruttare l'intera inquadratura, per cui è necessario eseguire numerose operazioni di ritaglio per raggiungere i risultati desiderati. L'aspetto davvero interessante [dell'α7R II] è che, anche dopo aver ritagliato notevolmente un'immagine, il file ottenuto è di grandi dimensioni, per cui lo scatto può essere stampato e visualizzato in modo adeguato. Con una fotocamera dotata di un sensore più piccolo, invece, si è sempre preoccupati del fatto che, dopo le operazioni di ritaglio, il file risultante possa non essere sufficientemente grande.

"Un'altra caratteristica davvero pratica dell'α7R II è il suo schermo articolato sul retro, che semplifica non poco la vita. Consente infatti di controllare la messa a fuoco sullo schermo, per cui, quando la fotocamera si trova in posizioni scomode, non c'è bisogno di spezzarsi la schiena per guardare nel mirino."

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Non occorre essere un fotografo professionista o un milionario per realizzare straordinarie foto macro di insetti simili - servono soltanto una fotocamera decente, un obiettivo macro e luci adeguate. Ma prima di posizionare il cavalletto e andare alla ricerca di coccinelle in giro per la casa, vi consigliamo di prestare attenzione agli ultimi saggi consigli di Mikael.

"Un fattore estremamente importante quando si lavora è avere a disposizione uno spazio sufficiente in cui tutto sia al suo posto. Scattare può essere estremamente complicato e spesso la cosa più difficile è trovare l'insetto nell'inquadratura, viste le sue dimensioni minuscole. L'ideale sarebbe un cavalletto a ingranaggi che possa essere regolato in modo semplice e preciso. Occorre anche un tavolo solido e pesante e, in genere, tutto ciò che si usa dovrebbe avere capacità di flessione e movimento minime, perché se qualcosa cade sul tavolo e il cavalletto si sposta anche solo leggermente, al momento di unire gli scatti i risultati non saranno soddisfacenti.

Infine, Mikael ci ricorda di quanto sia importante utilizzare il flash per ottenere un'illuminazione uniforme, ma anche di come debba essere attenuato per ottenere i risultati migliori. Mikael ha utilizzato una scheda in bianco e nero per diffondere e riflettere la luce del flash nella stanza, oltre a gel colorati posizionati sullo sfondo o sul flash per creare un'esplosione di colore.  "Spesso gli insetti presentano trame diverse e, se si usa una luce troppo decisa, poi può risultare molto difficile scorgere quei dettagli."

Non perdete il resto del lavoro di Mikael su Twitter (@mikaelbuck) e Instagram (@mikael_buck).

 

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